giovedì 11 giugno 2009

La nostra idea è la ragione!


In uno dei primi post di questo blog abbiamo scritto di belle speranze che hanno animato la lotta dei rivoluzionari. Ed ora, all'indomani di un duro colpo elettorale, oltre alla ineludibile necessità di capirne le cause, credo che il recupero della nostra speranza, della nostra simbologia sia esso stesso un compito necessario. E lo faccio riportando evocative parole di Antonio Gramsci sul Primo Maggio. Ricordiamoci: oggi perdere la speranza non vale la pena, perchè abbiamo alle nostre spalle una storia di sacrifici e di sangue versate.

È, ogni anno, la sintesi internazionale, la radunata di tutte le nazioni del mondo, nelle città e nei paesi di tutte le nazioni del mondo, delle energie simpatiche, il distendersi delle sulla superficie terreste bagnata di sudore, irrorata di sangue, delle folle sterminate che compiono un rito, che si contano, che nel sapersi tante acquistano maggiore coscienza della fatale necessità che l'idea trionfi, perché essa è la ragione, perché essa è l'anima stessa degli uomini, perché solo essa nella millenaria storia della civiltà è riuscita a far muovere tanti uomini […]”.

È il convegno del mondo, dei lavoratori di tutto il mondo, è un momento della vita mondiale, è una anticipazione, nell'attualità, di ciò che dovrà essere la vita della società futura: comunione universale dello spirito umano, coscienza sentita di esistere con tutti gli altri, di essere tutti gli uomini legati ad uno stesso partito, di essere debitori di una stessa promessa, elevarsi, sviluppare la propria umanità, diventare i dominatori delle forze naturali e storiche, per fare di esse strumento mirabile alla rigenerazione, alla umanizzazione della belva che sonnecchia nel cuore di ognuno, e il cuore vermiglio lanciare verso il sole purificatore”.

Antonio Gramsci, Il Primo Maggio 1918, Il grido del popolo.

d.

Nessun commento:

Posta un commento